Le lenti a contatto sono una soluzione adottata da molti per la correzione di difetti della vista quali miopia, ipermetropia, astigmatismo e presbiopia.
In molti di voi potrebbero non sapere che un utilizzo non corretto potrebbe essere fonte di infezioni della cornea e avere conseguenze anche gravi. Bastano piccole e semplici regole per evitare i rischi legati a un uso errato delle lenti a contatto.
Regole di base per un uso corretto delle lenti a contatto
Le lenti a contatto rappresentano, se utilizzate correttamente, un’alternativa ragionata agli occhiali da vista. Possono essere impiegate secondo la tolleranza individuale. Molte persone hanno bruciore o occhio rosso dopo il porto prolungato. In questi casi è opportuno evitare di indossarle, ad esempio, nei luoghi di lavoro, in quanto questo comporta maggior secchezza dell’occhio. Sono particolarmente a rischio i videoterminalisti e coloro che svolgono professioni in ambienti ventosi (vela, sci).
Le tipologie di lenti a contatto: i diversi materiali
Lenti a contatto gas permeabili (RGP)
Le lenti a contatto a gas permeabili sono rigide ma, come suggerisce il nome, permeabili all’acqua, di diametro inferiore rispetto a quello della cornea e mobili su di essa.
Di seguito le principali caratteristiche:
- Hanno una durata media di circa due anni;
- Sono poco adatte all’uso infantile perché si possono perdere facilmente.
- Hanno il vantaggio di correggere bene i difetti astigmatici.
- Sono ideali per coloro che lavorano in ambienti sporchi (giardinieri, allevatori…).
- Con l’uso prolungato lo sfregamento continuo sulla palpebra potrebbe provocare una fastidiosa ptosi della palpebra.
Classificazione in base alla permeabilità
Valuta la trasmissibilità del materiale e calcola la percentuale equivalente di ossigeno che la cornea riceve dopo il passaggio attraverso la LAC: bassa, media, alta, super (consigliate per uso giornaliero) e iper permeabilità (quest’ultime adatte a un uso prolungato ma più fragili).
Classificazione in base ai materiali
Risulta possibile suddividere le lenti a contatto a gas permeabili in quattro macro-gruppi, in base alla loro composizione: senza silicone e fluoro, con silicone ma senza fluoro, con silicone e fluoro e infine con fluoro ma senza silicone.
Lenti a contatto morbide
Sono lenti altamente permeabili, larghe e praticamente immobili sulla cornea. Nella versione torica possono, almeno parzialmente, correggere l’astigmatismo. Possono essere in idrogel o in silicone-idrogel.
Classificazione in base al materiale
- LAC idrofile in idrogel. Assorbono il 10 % di acqua. la FDA le ha classificate in quattro gruppi in base alla loro idrofila ed alla ionicità: non ioniche, bassa idrofilia (<50%); non ioniche alta idrofila (>50%), favoriscono adesione di lipidi; ioniche a bassa idrofilia (<50%) e ioniche ad alta idrofilia (>50%), favoriscono adesione di proteine denaturate.
- LAC in silicone idrogel, di ultima generazione. Sono classificate come le precedenti aggiungendo un V gruppo, in base alla loro idrofilia più bassa.
Utilizzo delle lenti a contatto morbide
L’utilizzo delle lenti a cintato morbide può essere classificato in utilizzo prolungato, usa e getta con ricambio frequente, e giornaliero.
Come indossarle
Lenti particolari
Lenti ibride
Hanno una zona ottica centrale rigida unita ad una zona periferica morbida. In teoria hanno la qualità ottica delle lenti rigide ed il confort delle morbide. Sono lenti delicate, fragili e costose. L’indicazione è l’intolleranza alle lenti rigide anche se il difetto ottico richiede l’uso di lenti rigide (ad es. astigmatismo irregolare di origine traumatica o chirurgica o cheratocono).
Lenti piggy-back
Si utilizza una lente morbida che serve da piedestallo ad una lente rigida. I vantaggi sono: il costo inferiore ad una lente ibrida, la possibilità di scegliere una lente rigida di diametro piccolo, la sostituzione della lente morbida più frequentemente, la minor fragilità, la stabilità dell’insieme. L’inconveniente principale è la doppia pulizia delle lenti. L’indicazione è il cheratocono e le altre delle lenti ibride.
Lenti sclerali
Possono essere rigide, con diametro di 13-17 mm, o morbide, con diametro di 16-19 mm. L’indicazione è l’astigmatismo irregolare che impedisce una buona tenuta di una lente rigida o sclerocorneale morbida.
Lenti terapeutiche
Sono riservate al trattamento di patologie quali le cheratiti bollose o le ulcere trofiche hanno un effetto antalgico, di medicazione, ottico e di riserva di medicamenti.
Lenti cosmetiche
Sono lenti a contatto colorate, utilizzate per giocare con il colore dei propri occhi e avere un look audace, ma anche per correggere difetti funzionali o malformazioni del segmento anteriore dell’occhio. Leggi l’articolo dedicato.
Informazioni utili nel periodo di pandemia Covid-19
➡️ Evitare il contatto di lenti con qualsiasi superficie
➡️ Non ci siano evidenze scientifiche a supporto degli occhiali come protezione all’infezione
➡️ Rimuovere le lenti se l’occhio dovesse irritarsi
➡️ Non utilizzare le lenti a contatto oltre la durata consigliata
➡️ Igienizzare regolarmente le lenti con le adeguate soluzioni
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In questo video porto le evidenze scientifiche e cerco di far chiarezza nella disinformazione generale.