Ripresa delle scuole.
Da settembre a giugno si sente parlare puntualmente di infestazione di pidocchi.
Non bisogna porre attenzione solamente ai capelli ma anche a ciglia e sopracciglia. Il prurito agli occhi è un vero e proprio segno premonitore, il quale annuncia appunto che possono essere state colpite dai pidocchi anche ciglia e sopracciglia.
La Dottoressa Letizia Mansutti risponde alle domande più frequenti in merito a questa infestazione, illustrando le informazioni utili, la terapia e la gestione per una rapida guarigione.
Domande frequenti sui pidocchi
La pediculosi del capo è espressione di povertà e sporcizia?
Si tratta di una credenza comune, fonte di un grave disagio psicologico. Ricerche dimostrano la presenza di pidocchi anche tra i capelli delle mummie dei faraoni. Attualmente la pediculosi è diffusa in tutte le nazioni civili: ostacolando l’identificazione delle persone contagiose è più difficile la gestione delle epidemie nelle comunità.
Com’è fatto un pidocchio?
Per sconfiggere il nemico, è importante conoscerlo. Ispezionando le ciglia e le sopracciglia si osservano puntini che mimano la forfora. Il pidocchio delle ciglia è il “phthirius pubis”, detto anche “piattola”, che non infesta i capelli, ma il pube, e pertanto andrà ricercato anche nella zona perianale, peli corporei, barba e ascelle, mentre quello delle sopracciglia è il “pediculus capitis”, che quindi spesso sarà presente anche sui capelli.
Le uova o lendini dei pidocchi assumono lo stesso colore del capello e aderiscono vicino alla base del pelo. Trascorsi circa 10 giorni tendono a schiudersi, e dopo un arco di tempo simile i pidocchi diventano adulti, iniziando la fase di riproduzione.
La deposizione di uova (mediamente di 200 – 300 complessive) avviene in circa 20 giorni.
Un aspetto fondamentale da tenere a mente è che il pidocchio del pube è più contagioso. Le lendini vitali sono più scure e vicino alla radice del pelo, mentre quelle già disabitate sono bianche (simili alla forfora). Dato che un capello cresce circa 0.3-0.4 mm al giorno, le lendini vitali si troveranno a meno di 1 cm dalla radice. Ciglia e sopracciglia crescono meno velocemente.
Come si trasmettono i pidocchi?
La trasmissione di pidocchi avviene con una maggiore probabilità nel periodo estivo, mediante femmine adulte fecondate che abbiano “a portata di zampa” i capelli del nuovo ospite. A scuola questo avviene tipicamente in settembre. Modesta è la possibilità di contagio tramite pettini, spazzole, fasce per capelli ed indumenti, visto che il pidocchio sopravvive meno di 20 ore, se non è in contatto con i capelli dell’ospite.
Rispetto a quello che comunemente è definito pidocchio, la piattola invece è più contagiosa (può sopravvivere 2 giorni e le uova anche 10 giorni) e può trasmettersi, oltre che sessualmente, anche tramite biancheria infetta, giacigli, toilette. Il phthirius pubis si comporta più come una zecca e può rimanere attaccata alla cute per succhiare il sangue per ore o giorni, il che giustifica la maggiore importanza delle manifestazioni cliniche (macule cerulee). E’ in grado di spostarsi dal pube alla testa, seppure lentamente, percorrendo fino a 10 centimetri al giorno.
Nei bimbi prepuberi spesso il primo sintomo è la presenza di macchie bluastre dovute al morso del pidocchio, quasi sempre presente anche sulle ciglia. La malattia può essere asintomatica oppure associarsi a prurito e flogosi palpebrale, motivo per cui risulta necessario effettuare una valutazione oculistica.
È importante l’età?
Specialmente quando si parla di pidocchi di ciglia e sopracciglia, l’età è una variabile importante. I soggetti maggiormente colpiti dai pidocchi delle sopracciglia sono i bambini frequentanti la scuola materna ed elementare.
Un fattore riconducibile al fatto che si tratta di luoghi in cui i contatti fisici sono maggiori e il tipo di capello presente in questa età è una buona base di appoggio, indubbiamente.
Spostando ora il focus unicamente sulle ciglia, l’infestazione comprende maggiormente individui aventi un’età compresa tra è i 18-30 anni, in quanto il contagio avviene mediante i peli del pube.
Quali sono i sintomi della pediculosi?
I sintomi sono legati alla saliva del pidocchio adulto che si alimenta del sangue dell’ospite. Quindi per alcuni giorni potrebbe non esserci alcun sintomo. Il primo sintomo è il prurito, variabile come intensità.
Sul corpo si possono osservare anche crosticine e macule eritematose o bluastre, a volte piodermiti, risentimento dei linfonodi, febbricola, irritabilità e stanchezza dovuti al cattivo sonno per l’accentuarsi del prurito nelle ore notturne.
Come si guarisce?
Attualmente sulle ciglia non si possono utilizzare gli shampoo specifici, perché tossici e quindi troppo irritanti. Tuttavia è possibile utilizzare un unguento oftalmico all’ossido giallo di mercurio.
Ancora più efficace, anche se richiede tempo e pazienza, è l’applicazione di vaselina bianca con un bastoncino cotonato, strisciato dalla base verso il bordo del ciglio. Questo trattamento non elimina le uova, che si schiudono dopo 7-8 giorni. Si consiglia, pertanto, di ripeterlo 3 volte al dì per 10 giorni.
In termini di ulteriori accortezze da adottare, il consiglio è di lavare periodicamente federe e asciugamani a 60°.
Qual è la terapia consigliata nel caso in cui i pidocchi interessino anche i capelli?
Sui capelli e su altre zone del corpo eventualmente interessate è possibile ricorrere a uno shampoo pediculicida a base di piretrine (Nix) ed un apposito pettine a denti stretti (in metallo, detti “deovulanti”).
Il lavaggio con lo shampoo pediculicida va ripetuto dopo 7-10 giorni. Un altro approccio è con spray a base di oli naturali (olio di anice, di cocco, di ylang ylang) che agiscono ostruendo il lume tracheale dei pidocchi, portando alla morte del pidocchio stesso per soffocamento. Il prodotto è privo di tossicità. La modalità di applicazione consigliata è per un totale di 15 minuti, su tutta la capigliatura, ogni 5 giorni per tre volte.
Non dimenticare di lavare spazzole e pettini con un pediculicida, oppure di immergerli in acqua, per 5 minuti, a una temperatura di 55°.
Non è necessaria una disinfestazione ambientale, di mobili, sedie, divani, anche se i pidocchi possono sopravvivere fino a 2 giorni nella toilette. Una polvere specifica, sempre a base di Piretrine, va applicata su materassi, cuscini e coperte del letto delle persone infestate. Lenzuola e vestiti devono essere lavati con acqua bollente. Oggetti (peluche), vestiti e biancheria vanno lavati a 60°; quelli non lavabili rinchiusi in un sacchetto di plastica per almeno 7 giorni.