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La cataratta è una patologia oculare che consiste nell’opacizzazione – totale o parziale – di una lente presente all’interno dell’occhio, il cristallino.

Il cristallino riveste una funzione importantissima per la vista. Per comprenderla al meglio, è possibile fare un semplice paragone con un oggetto di comune utilizzo, ossia l’obiettivo di una macchina fotografia. La lente presente all’interno del bulbo oculare, come l’obiettivo, ha il compito di mettere a fuoco sulla retina la luce che supera la cornea, garantendo una visione corretta e completa del mondo circostante.

Nell’approfondimento di oggi, la Dottoressa Letizia Mansutti, oculista e medico oftalmologo di Milano, risponderà alle domande più frequenti relative alla cataratta.

Quali sono le principali cause di insorgenza della cataratta?

L’opacizzazione totale o parziale del cristallino può avvenire per diverse cause. Tra le principali: traumi, avanzamento dell’età, radiazioni solari o patologie metaboliche. Fattori che portano il cristallino alla perdita della propria trasparenza con marcata riduzione della capacità visiva.

La cataratta è una malattia grave che, se non trattata fin dai primissimi sintomi, può causare una cecità permanente.

Come organizzarsi prima e dopo l’intervento? Com’è l’anestesia?

Prima di sottoporsi a un intervento per la cataratta è necessaria una valutazione con esami oculistici, ematici e una visita dall’anestetista competente. A fianco della Dottoressa Letizia Mansutti, un medico anestesista si occuperà del paziente prima, durante e dopo l’intervento, ricorrendo – nella stragrande maggioranza dei casi – a una semplice instillazione di collirio (topica), eventualmente associata ad una leggera sedazione.

La valutazione oculistica completa è effettuata per valutare con precisione il cristallino artificiale più idoneo ad una perfetta visione. Inoltre vanno eseguiti gli esami ematici necessari al miglior monitoraggio anestesiologico intraoperatorio.

Quali sono gli esami oculistici da eseguire per prepararsi all’intervento della cataratta?

Gli esami oculistici da eseguire prima di sottoporsi all’intervento della cataratta sono:

Quali sono gli esami di laboratorio da eseguire in preparazione all’operazione di cataratta?

Gli esami di laboratorio da eseguire in preparazione all’operazione di cataratta sono:

  • Esami ematici standard: azotemia, creatinemia, glicemia, VES, emocromo, PT, PTT, AST, ALT, CPK, elettroliti, colinesterasi
  • ECG : solo in caso di cardiopatia
  • Visita anestesiologica : in presenza di una cardiopatia, diabete scompensato o altre malattie debilitanti.

Come prepararsi al giorno dell’intervento della cataratta?

La Dottoressa Letizia Mansutti ha preparato alcuni consigli semplici e chiarimenti che consentiranno ai pazienti di prepararsi all’operazione della cataratta con serenità:

  1. Fase di preparazione all’intervento: sia nell’eventualità che l’intervento si svolga in anestesia locale sia che venga effettuato in anestesia topica, la mattina è possibile consumare una colazione leggera. Nel caso in cui l’intervento dovesse essere programmato nel pomeriggio è meglio, anziché pranzare, limitarsi a fare un piccolo spuntino. Il giorno dell’intervento è consigliabile farsi assistere da un familiare.
  2.  Terapie in uso: nel caso stiate facendo qualche terapia (pillole, iniezioni, o altro) è opportuno proseguirla e comunicarla al medico oculista e all’anestesista.
  3. Esami precedenti: è necessario portare con sé i referti medici e oculistici. E’ opportuno ed utile inoltre portare un paio di occhiali protettivi scuri. Una volta arrivato presso il Centro, verranno instillate alcune gocce di collirio nell’occhio da operare.

Cataratta intervento

Giunti al termine dell’approfondimento dedicato, è possibile constatare che l’intervento di cataratta svolto da professionisti del settore, è completamente indolore.

La sua durata complessiva è di circa 15-20 minuti. Grazie ad importanti recenti innovazioni l’intervento di cataratta è oggi un intervento sicuro ed efficace, eseguito mediante chirurgia microincisionale (MICS).

Quando possibile, l’oculista e medico oftalmologo Letizia Mansutti ricorre a lenti EDOF (a profondità di fuoco) o trifocali di ultima generazione, che permettono ai pazienti di vedere bene senza ricorrere all’utilizzo di occhiali dopo l’intervento, correggendo miopia, astigmatismo, ipermetropia e presbiopia insieme alla cataratta.

Hai bisogno di ulteriori informazioni sul trattamento della cataratta? Non esitare a contattarmi senza impegno!